Agibilità e accessibilità rappresentano due concetti apparentemente simili, ma che in realtà vogliono significare due cose completamente distinte: la sicurezza e la vivibilità dell’edificio da un lato (agibilità) e la sua fruibilità da parte di tutte le persone, incluse quelle con disabilità, dall’altro (accessibilità).
Nella vita di condominio, agibilità e accessibilità rappresentano due componenti irrinunciabili della vita condominiale, rappresentando non solo un obbligo legale, ma anche un’opportunità per migliorare la qualità della vita di tutti i residenti.
Gli amministratori di condominio ricoprono un ruolo fondamentale nell’adeguamento degli edifici esistenti in termini di agibilità e di accessibilità e nel garantire il rispetto delle normative vigenti, orientando i proprietari verso soluzioni che rendano gli edifici più sicuri, inclusivi e conformi alle normative, incoraggiandoli a investire in lavori che non solo migliori la qualità della vita eliminando le barriere architettoniche, ma valorizzando il proprio patrimonio immobiliare creando un ambiente più vivibile per tutti.
In questo articolo approfondiremo la differenza tra agibilità e accessibilità, le normative che regolano queste materie in Italia e le implicazioni per gli amministratori di condominio e i residenti.
Cosa intendiamo per agibilità?
Per agibilità di un edificio intendiamo nello specifico la sua idoneità all’uso; quindi, il rispetto di tutti quei requisiti fondamentali che ne garantiscono la conformità in termini di sicurezza come:
- Sicurezza strutturale, per evitare rischi di cedimenti o crolli;
- Igiene e salubrità degli ambienti, per garantire condizioni di vita salubri ai residenti;
- Efficienza energetica, per contenere i consumi e migliorare il comfort abitativo;
- Conformità alle normative antincendio, specialmente per gli edifici condominiali con più unità abitative.
Se tutti questi requisiti vengono soddisfatti, il Comune, in seguito a specifici controlli, rilascia un certificato di agibilità, obbligatorio e fondamentale per attestare l’agibilità di un edificio.
Cosa intendiamo per accessibilità?
L’accessibilità, invece, riguarda la possibilità per tutte le persone, comprese quelle con disabilità, di entrare, muoversi e usufruire degli spazi di un edificio senza che si incontri alcun ostacolo (un nemico conosciuto anche con il nome altrettanto comune di barriera architettonica).
Un condominio per essere considerato accessibile, deve possedere determinate caratteristiche regolare per legge, come:
- Ascensori e rampe che siano adeguate a persone con difficoltà motorie;
- Porte e corridoi abbastanza larghi per il passaggio di sedie a rotelle;
- Segnaletica chiara per persone con disabilità visive;
- Bagni accessibili, con spazi di manovra adeguati e ausili.
In Italia, l’accessibilità degli edifici è regolata da un quadro normativo articolato, finalizzato a garantire il diritto alla mobilità e all’inclusione per le persone con disabilità. Le leggi in vigore stabiliscono criteri e obblighi sia per le nuove costruzioni sia per la riqualificazione degli edifici esistenti, con l’obiettivo di eliminare progressivamente le barriere architettoniche.
Tra le leggi che regolano l’accessibilità degli edifici troviamo:
- Legge n. 13/1989: prevede l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati;
- D.M. 236/1989: stabilisce i criteri tecnici per garantire accessibilità, visitabilità e adattabilità degli edifici;
- Legge n. 104/1992: tutela i diritti delle persone con disabilità e stabilisce l’accessibilità come principio fondamentale;
- Codice dell’Edilizia: impone standard minimi di accessibilità per nuove costruzioni e ristrutturazioni.
Quanti condomini sono accessibili e agibili in Italia?
Adesso che abbiamo stabilito che cosa si intende per accessibilità e agilità e perché rappresentano due concetti fondamentali non solo per la vita di condominio, ma per quella di tutti i giorni, è necessario avvicinarsi al tasto dolente:
Quanti dei condomini in Italia sono effettivamente accessibili e agibili e, quindi, a norma di legge?
Attualmente, non esistono dati precisi sul numero effettivo di edifici a norma in termini di accessibilità. Basti tenere conto di come la maggior parte dei condomini che presenti barriere architettoniche è stata costruita molto prima dell’entrata in vigore delle normative di accessibilità. Questo, unito alla difficoltà dell’adeguamento degli edifici storici alle normative aiuta a delineare un primo quadro della situazione in Italia nel campo dell’accessibilità.
Infatti, il poter garantire l’accessibilità a persone con disabilità o mobilità ridotta rappresenta ancora oggi una sfida significativa. Sebbene le normative impongano requisiti specifici per le nuove costruzioni, l’adeguamento dei condomini esistenti incontra ancora numerosi ostacoli.
Costi
L’installazione di ascensori, rampe e altre soluzioni per l’accessibilità comporta spese ingenti, soprattutto negli edifici più datati, che spesso richiedono interventi strutturali significativi. Nonostante l’introduzione di incentivi e di agevolazioni fiscali come il Bonus Barriere Architettoniche, può finire che non sempre riescano a coprire l’intero costo degli interventi, rappresentando un importante ostacolo per ottenere il consenso condominiale.
Resistenze dei condomini
Molti proprietari, non direttamente coinvolti, percepiscono questi interventi come superflui o meno urgenti rispetto ad altre spese condominiali, rallentando l’approvazione dei lavori. La mancanza di consapevolezza sull’importanza dell’accessibilità contribuisce a creare opposizioni durante le riunioni di condominio. Per questo, in situazioni così delicate, potrebbe anche essere necessario un lavoro di mediazione.
Burocrazia
Anche quando c’è la volontà di procedere, le lunghe procedure autorizzative, le normative urbanistiche locali e la necessità di modificare parti comuni complicano ulteriormente il percorso, allungando i tempi di realizzazione degli interventi.
Qual è il ruolo dell’amministratore di condominio?
Gli amministratori condominiali giocano un ruolo fondamentale per la conformità degli edifici. Infatti, tra i loro compiti principali rientra quello dell’assicurarsi che gli edifici sotto la loro gestione rispettino la normativa vigente. In particolare:
- Devono agevolare l’eliminazione delle barriere architettoniche negli spazi comuni;
- Possono accedere a fondi e incentivi per interventi di adeguamento;
- Devono informare i condomini sulle agevolazioni fiscali disponibili per le ristrutturazioni accessibili.
Gli amministratori condominiali possono proporre diversi interventi per rendere gli edifici più accessibili alle persone con disabilità o mobilità ridotta. Infatti, possono lavorare per agevolare interventi necessari come:
- Installazione di ascensori e piattaforme elevatrici, fondamentali per facilitare l’accesso ai piani superiori, soprattutto negli edifici più datati.
- Adeguamento delle scale e dei percorsi comuni, con l’inserimento di rampe e corrimano per garantire maggiore sicurezza e fruibilità.
- Modifica degli ingressi, eliminando gradini e ostacoli che possono rappresentare una barriera per persone con difficoltà motorie o che utilizzano ausili come sedie a rotelle.
- Adattamento dei bagni comuni, installando sanitari accessibili e migliorando gli spazi per agevolare l’uso da parte di tutti i residenti.
Garantire l’agibilità e l’accessibilità nei condomini non è solo un obbligo normativo, ma una necessità per migliorare la qualità della vita di tutti i residenti, favorendo un ambiente inclusivo e sicuro.
Per tutte le sfide e gli ostacoli che si possono incontrare nel percorso per rendere il proprio condominio più accessibile, è importante affidarsi a professionisti del settore in grado di offrirvi soluzioni solide e convenienti, sia per i proprietari che per i condomini.
Se hai intenzione di rendere il tuo condominio più agile e accessibile, non esitare a contattarci per una consulenza.